lunedì 28 novembre 2016

"SONO QUI"


Due donne in scena. Suoni, parole, ricordi, urla. Emozioni e sensazioni. E un abbraccio finale, infinito, che non ha il sapore della sconfitta ma il calore della voglia di ritrovarsi. Di ripartire. Insieme. E' “Sono qui”, spettacolo a due voci, quelle di Simonetta Favari e Virginia Alba, per un viaggio attraverso un mondo femminile nascosto, taciuto e sconosciuto. Un universo femminile che può e deve raccontarsi, che può, deve e vuole uscire allo scoperto. Con storie, con lacrime, con abbracci. Lo spettacolo, scritto da Simonetta Favari, Virginia Alba e Maria Bacchetti, ha esordito a Peschiera, in occasione delle iniziative per la Giornata contro la violenza, e girerà l'Italia. Ed è spettacolo da vedere, da sentire, da annusare. Da usare per riflettere. Spunto e occasione per continuare nel percorso di sorellanza che, è il messaggio dello spettacolo, è forse l'arma più potente in mano alle donne per affrontare e sconfiggere il “mostro” che non è solo violenza e sangue, ma anche indifferenza, incomprensione, sottovalutazione. Ascoltare, vedere, capire, interrogarsi. E chiedere, “chi sei?” “dove sei?”. SONO QUI.



venerdì 18 novembre 2016

#Run106Pietro - Corri Roberto

Ci sono storie non facili da raccontare, perché toccano dolori grandi. E ci sono storie che vanno raccontate, perché insegnano che il dolore non sempre è paralizzante ma può fornire armi vincenti. Così è la storia di Roberto Andreoli e della sua famiglia, di una perdita terribile e di una voglia immensa di non arrendersi. Storia di un dolore tanto grande da togliere il respiro, tanto ingiusto da non trovare spiegazioni, e storia di una sfida, con se stessi e con la vita. Storia di sport che diventa strumento di riscatto e sfida al futuro. Storia di un padre che corre, corre tanto da ritrovarsi accanto quel figlio perduto, per rivederlo nei volti dei bambini che la ricerca può aiutare. Roberto Andreoli, che nel 2010 ha perso Pietro, 6 anni appena, portato via da una malformazione cerebrale che non gli ha lasciato scampo, ha trovato nella corsa lo strumento per affrontare una tragedia che ti toglie il respiro e sembra non lasciarti nessuna strada possibile. La corsa, quella che ti taglia le gambe , che ti chiede di superare ogni limite, che ti impone di non arrenderti quando il fiato si rompe. E che ti porta a liberare corpo e mente, e a pensare che forse, forse un passo alla volta gli obiettivi si raggiungono. E l'obiettivo, questa volta, è raccogliere fondi per un'altra malattia che colpisce i bambini, il neuroblastoma, uno dei tumori solidi più diffusi nell'infanzia. Roberto Andreoli, di professione manager Microsoft, partirà per il deserto della Namibia, il prossimo 4 dicembre, per aiutare l'associazione UNA Onlus, che raccoglie fondi per la ricerca contro il neuroblastoma. In programma, una corsa di 104 chilometri attraverso il deserto, corsa che per Roberto diventerà di 106 km, due chilometri in più nell'ultima tappa per arrivare a quel 6 che rappresenta gli anni vissuti dal figlio Pietro. Il progetto, che Roberto ha chiamato #Run106Pietro, è “un modo per dimostrare a Pietro – spiega Roberto – che il suo papà è veramente forte, quasi quanto lui che ha lottato fino all'ultimo”. Una corsa, una sfida, e la voglia di dare una mano con una raccolta fondi destinata a cercare di dar sollievo ad altri bimbi. La storia di Roberto, della sua corsa e della sua determinazione, è raccontata dal suo blog https://ascoltoilsilenzio.com ed è rintracciabile su https://www.retedeldono.it/it/iniziative/una-onlus/roberto.andreoli/run106-con-il-mio-piccolo-pietro. Facciamo girare la storia di Roberto, raccontiamo la storia di Pietro, e di tutti i piccoli che combattono.