Ci
sono storie non facili da raccontare, perché toccano dolori grandi.
E ci sono storie che vanno raccontate, perché insegnano che il
dolore non sempre è paralizzante ma può fornire armi vincenti. Così
è la storia di Roberto Andreoli e della sua famiglia, di una perdita
terribile e di una voglia immensa di non arrendersi. Storia di un
dolore tanto grande da togliere il respiro, tanto ingiusto da non
trovare spiegazioni, e storia di una sfida, con se stessi e con la
vita. Storia di sport che diventa strumento di riscatto e sfida al
futuro. Storia di un padre che corre, corre tanto da ritrovarsi
accanto quel figlio perduto, per rivederlo nei volti dei bambini che
la ricerca può aiutare. Roberto Andreoli, che nel 2010 ha perso
Pietro, 6 anni appena, portato via da una malformazione cerebrale che
non gli ha lasciato scampo, ha trovato nella corsa lo strumento per
affrontare una tragedia che ti toglie il respiro e sembra non
lasciarti nessuna strada possibile. La corsa, quella che ti taglia le
gambe , che ti chiede di superare ogni limite, che ti impone di non
arrenderti quando il fiato si rompe. E che ti porta a liberare corpo
e mente, e a pensare che forse, forse un passo alla volta gli
obiettivi si raggiungono. E l'obiettivo, questa volta, è raccogliere
fondi per un'altra malattia che colpisce i bambini, il neuroblastoma,
uno dei tumori solidi più diffusi nell'infanzia. Roberto Andreoli,
di professione manager Microsoft, partirà per il deserto della
Namibia, il prossimo 4 dicembre, per aiutare l'associazione UNA
Onlus, che raccoglie fondi per la ricerca contro il neuroblastoma. In
programma, una corsa di 104 chilometri attraverso il deserto, corsa
che per Roberto diventerà di 106 km, due chilometri in più
nell'ultima tappa per arrivare a quel 6 che rappresenta gli anni
vissuti dal figlio Pietro. Il progetto, che Roberto ha chiamato
#Run106Pietro, è “un modo per dimostrare a Pietro – spiega
Roberto – che il suo papà è veramente forte, quasi quanto lui che
ha lottato fino all'ultimo”. Una corsa, una sfida, e la voglia di
dare una mano con una raccolta fondi destinata a cercare di dar
sollievo ad altri bimbi. La storia di Roberto, della sua corsa e
della sua determinazione, è raccontata dal suo blog
https://ascoltoilsilenzio.com ed è rintracciabile su
https://www.retedeldono.it/it/iniziative/una-onlus/roberto.andreoli/run106-con-il-mio-piccolo-pietro.
Facciamo girare la storia di Roberto, raccontiamo la storia di
Pietro, e di tutti i piccoli che combattono.
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