lunedì 3 dicembre 2018

TROPPO. E BASTA

Troppo. Troppo dolore, troppa ansia, troppa paura, troppi eventi ravvicinati, troppo carico su spalle troppo fragili. Troppo, troppo di tutto. Non ho ancora metabolizzato dolore ansia paura sconforto di quattro anni fa, non ho ancora accettato quel pezzo di me che non c’è più, faccio ancora finta che anche quell’altro pezzo d’infanzia che è svanito poco dopo faccia parte di un brutto sogno. Troppo, troppo tutto assieme. Non ho il tempo di elaborare un lutto che ancora non riesco ad accettare e devo prepararmi ad affrontarne un altro. Troppo, tutto troppo. Che devi caricare anche sulle spalle di adolescenti che ne hanno già passate troppe. Troppo. Chi mi spiega chi è il regista di questo film che non è degno nemmeno di una serie B? Troppo, troppe lacrime che si fermano in gola. Troppa rabbia che non trova sfogo perché sa di non aver ragione di esistere ma si presenta uguale. Troppa e troppo forte. Troppo. E’ la parola che mi urla in testa, che esplode, che non trova sfogo. Troppo. Davvero troppo. Troppo. Con la voglia di urlare senza sapere contro chi. Troppo. Troppo troppo di tutto. Troppo perfino per pensare di trovare modo di capire e spiegare. Troppo per capire inventare scoprire parole che so esserci ma sono troppo. Troppo. E tanta voglia di dire basta.