Considerazioni
a margine. Con una premessa: ho volutamente evitato di addentrarmi
nel mare magnum di “rivelazioni, scoop, sfrucuglii e vi dico io
come stanno le cose” che da settimane si rincorrono sul tema Greta
Thunberg. Tra ipotesi complottiste, certezze sul marketing
internazionale e quello strisciante, insopportabile paternalismo
venato da quel fondo di maschilismo che proprio non si riesce ad
estirpare, solo leggere qualche riga fa salire la nausea.
Non
so niente, quindi, su chi si nasconde dietro Greta, non so niente
della “macchina per far soldi” o del presunto complotto mondiale
per distogliere nonohocapitodaqualequestione. Nulla, se non quello
che inevitabilmente riesce a passare qualunque filtro, abbastanza
però per farmi pensare che ancora una volta ci troviamo davanti ad
un grande “anticorpo” che entra in funzione per difendere una
entità che è in putrefazione ormai da decenni. Perchè Greta, così
sembra stiano cercando di farci credere, è una sorta di “virus”
inoculata da non si sa bene chi per non si sa bene perché, e i
nostri (perché sono i NOSTRI, non dimentichiamolo) ragazzi sono una
sorta di zombie infettati che agiscono a comando… Ecco, no.
Scusate, ma francamente mi sembra che ancora una volta si sia messa
in moto quella che in tante occasioni è stata definita macchina del
fango destinata semplicemente a spostare l’attenzione su un tema
che dovrebbe, davvero, riguardarci tutti e che dovrebbe farci
vergognare almeno un pochino per aver dimenticato il mondo che
sognavamo a 16 anni.
Perchè
diciamocelo, il problema sta qua. Greta e la marea che è riuscita a
sollevare sono un pugno nello stomaco di una generazione che non ha
saputo o voluto portare avanti ideali molto simili, e che anzi ha
saccheggiato a piene mani tutto ciò che la “modernità” offriva,
adagiandosi su comodità alla portata di tutti senza più farsi
domande su quello che succedeva altrove.
Greta
e tutti gli altri ci stanno dicendo che la colpa è si del “mercato”,
ma il mercato, quello occidentale inquinante e fagocitante siamo noi.
E
accettare la critica, adottare misure reali, FARE, probabilmente per
alcuni è inaccettabile.
Ecco
così il fuoco ad alzo zero che è partito, soprattutto in Italia,
contro una ragazzina “colpevole” di essere riuscita laddove tanti
hanno fallito.
E’
stata aiutata? Sicuramente. Da una famiglia che non le ha detto
“lascia stare, non capisci niente, pensa a studiare che quando
sarai grande capirai”. Dalla tecnologia, che oggi offre, a chi la
sa usare, la possibilità di ampliare la platea di ascoltatori. Da un
sogno. Che forse tutti noi dovremmo tornare a far rivivere.
Ultima
nota. Ci sono cose che mi urtano, profondamente: la consapevolezza
che molti degli attacchi feroci contro Greta prendono le mosse dal
suo essere “ragazzina, malata, bruttina”… Leggeteli, quegli
attacchi, io ci leggo maschilismo, misoginia, paternalismo,
ignoranza. E mi sale la rabbia.
Nessun commento :
Posta un commento