domenica 17 maggio 2015

Giannino Trapanino

Che strano giorno, quello appena iniziato nel Paese Dentino. Erano tutti agitati, nervosi, preoccupati… si respirava un’aria – come si dice – pesante… le famiglie Incisivi tremolavano tutte, e i Canini sbatacchiavano di qua e di là. I signori Premolari invece sembrano più tranquilli, ma a guardarli bene si vedeva che non è che stavano proprio bene. Giallini – di paura? – e fermi immobili, avevano delle strane macchiette nere che non lasciavano presagire nulla di buono. E poi girava una strana voce. Quel giorno, si diceva, Dottor Dentone avrebbe messo in atto una nuova magia, una cosa strana e preoccupante con l’aiuto di un personaggio che nessuno di loro aveva mai conosciuto ma che si diceva non proprio simpatico. Insomma, “tutta colpa di Carietto” esclamò ad un certo punto Gino Canino, il più arrabbiato della sua famiglia. “Lo sapete, no? Che si è messo a far comunella con quell’antipatica di Streghetta Placchetta e dai e dai, alla fine, ecco il risultato”…
Già, l’avete capito. Folletto Carietto si era messo d’impegno con un altro dei suoi scherzetti, e questa volta c’era proprio riuscito. Con Streghetta Placchetta aveva circondato la famiglia Premolari, e aveva messo gli occhi su Dantino, il più piccolino. Zitti zitti – ridacchiando però come loro solito – Carietto e Placchetta avevano lavorato tutto il giorno e tutta la notte. E alla fine erano riusciti nel loro intento: “tutto quel bianco proprio non lo sopporto – aveva detto quell’antipatico di Carietto – con queste macchiette nere mi sento molto più a mio agio!”
Ed ecco spiegato quello che stava per accadere. Dottor Dentone si era accorto che qualcosa non andava, e si era messo di buzzo buono al lavoro chiamando uno dei suoi aiutanti più potenti, tal Giannino Trapanino, personaggio non proprio simpatico ma molto, molto bravo. Giannino era un tipetto deciso ed insistente, un po’ rumoroso ed invadente, d’accordo, ma sapeva il fatto suo e riusciva ogni volta ad aiutare Dottor Dentone. Ed anche quella volta, mentre nel Paese Dentino le famiglie erano ormai preoccupatissime, Simone Dentone e Giannino Trapanino si diedero da fare. Dottor Dentone diede le sue istruzioni. “Mi raccomando eh – disse infatti – piano piano ma senza dimenticare niente, e guarda che io controllo!”
“Obbedisco” rispose Giannino. E si mise all’opera, aiutato a sua volta da un tipetto strano, Elegantino Spirino, che amava molto succhiare tutti lo sporco che Carietto e Placchetta lasciavano in giro. Giannino si guardò bene bene attorno, e poi andò da Dentino. “Mi raccomando – gli disse – stai fermo e tranquillo e vedrai che in batter d’occhio risolviamo ogni cosa”. Detto, fatto!
Giannino iniziò il suo compito, con un rombo che sembrava uno squadrone di api, e mentre Elegantino controllava ogni cosa, piano piano – come aveva ordinato Dottor Dentone – Giannino attaccò quelle brutte macchiette nere. E nel giro di pochi minuti la magia fece il suo corso: Dentino, che a dir la verità era così tanto preoccupato da non riuscire neanche a spiccicar parola, sbatté gli occhi incredulo: ma come, quel rumore era già finito? E le macchie? Dov’erano finite? “Come hai fatto – chiese a Giannino – non mi sono accorto di niente? Ma sei sicuro che è tutto a posto?”
Giannino scoppiò a ridere – ogni tanto lo faceva – e diede un bacino a Dentino. “Fatto, fatto, adesso ci pensa Dentone!”
Che, controllata l’opera, regalò a Dentino un nuovo cappottino tutto bianco e dorato!
E Carietto? Nascosto nel suo rifugio – si, proprio quello segreto, che non si può dire – si arrabbiò così tanto ma così tanto che gli venne un mal di pancia incredibile, e gli toccò starsene rintanato per sei mesi. Ovviamente, a rimuginare altri scherzetti!

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