Walter è un vulcano... e mi fa riscoprire emozioni spolverando la polvere depositata sulla memoria...
elaborazione rimata di Walter Preitano
La piccola fata
di nome Nannona
di tutte le fate
sembrava più buona.
Con la bacchetta,
in punta una stella,
toccava i piccini
sopra la spalla
-Io son la fata,
la fata Nannona
ti tocco quaggiù
la nanna fai tu-
Così tutti i bimbi
sparsi nel mondo
dormivano in pace
un sonno profondo.
Ma un giorno la strega
di nome Roberta
rubò a Nannona
la cara bacchetta.
Così disperata
la povera fata
urlava piangendo
quel fatto tremendo:
-Cosa farò
per questi bambini?
sono anime dolci,
son tanto piccini-
Ed ecco che fuori
da una certa cantina
uscirono allora
il Nino e la Nina.
I due cari topini
di tenero cuore
capiron la scusa
di tanto dolore.
-Tranquilla Nannona,
non ti disperare,
Il Nino e la Nina
san già cosa fare.-
Così si portarono
al castello tremendo
laddove la strega
teneva il suo mondo.
Nascosti in silenzio
raccolti e piccini
si scelsero un posto
alla strega vicini,
e quando d'un tratto,
con fare distratto
posò la bacchetta
la presero in fretta.
Fuggiron veloci
per monti e per valli
piuttosto che topi
sembravan cavalli.
Lasciaron di stucco
la strega cattiva
e urlavano in coro
"Evviva, evviva".
E allora Nannona
la fata più buona
per il loro coraggio
li coprì di formaggio.
E tutti i piccini
in ogni capanna
tornaron felici
a fare la nanna.
La poesiola è carina, ma deriva da una tua favola deliziosa. Tu hai una fatina che ti suggerisce le storie, si chiama fantasia. Chiedile di più, vedrai che sarà felice di dartelo.
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