mercoledì 19 maggio 2010

Fiordistella

In un grande castello su una collina, lontano da un piccolo paese fiorito, viveva una principessa di nome Fiordistella. Era una bella bambina, obbediente ed educata, ma sempre triste. Fiordistella aveva infatti come unico amico un topolino di nome Siro. Nel castello c'erano guardie e camerieri, cuoche e servitori, ma nessun bambino, e Fiordistella si affacciava dalla finestra più alta e guardava lontano lontano, attraverso i campi e oltre il bosco, da dove, sospinte dal vento, arrivavano grida e risate. sospirava la principessa. E poi triste triste tornava ai suoi compiti. Un giorno il topolino Siro, stanco di vederla così triste, decise di fare qualcosa e, senza dirle niente, andò a cercare dei vecchi abiti, una camicia ed un paio di pantaloni. Li portò nella camera di Fiordistella e le fece togliere il vestito da principessa per indossarli. Poi, prendendola per mano, le fece scendere una lunga scala, attraversare un corridoio buio e sgattaiolare nelle cucine. Infine, trovò una porta piccola piccola e la face uscire. Poi di corsa attraversarono i prati ed il bosco ed ecco che arrivarono in paese. Fiordistella, a bocca aperta, vide un parco con tante cose strane che non aveva mai visto. Se ne stava lì, stupita ed imbambolata, a guardare un'altalena senza sapere cosa farsene, quando sentì una voce… . Fiordistella si girò, e timida timida diventò tutta rossa senza sapere cosa dire. . Poi senza darle il tempo di rispondere la prese per mano e la fece salire sull'altalena. E Fiordistella si scoprì a ridere come non mai, senza fiato, mentre Giorgio la spingeva sempre più in alto. Poi Giorgio la accompagnò a tutte le altre giostre, e glie le fece provare spiegandole come funzionavano e a cosa servivano. Fiordistella era ancora rossa in viso, ma adesso perché era contenta. Giorgio poi le prese ancora la mano e la portò vicino ad altri bambini. disse tutto d'un fiato. . . E così per tutto il pomeriggio, Fiordistella si divertì come non mai giocando a nascondino, a guardia e ladri, all'elastico e a palla prigioniera…. Ma ad un certo punto sentì qualcosa muoversi nella tasca dei pantaloni. Era il topolino Siro che, in un sussurro, le disse: . Fiordistella corse a perdifiato, riattraversò il bosco ed il prato, entrò nella porta piccola piccola e sgattaiolò nelle cucine, percorse il corridoio buio e salì la scala grande fino a tornare nella sua camera. Qui si lavò e si cambiò, indossando ancora il suo vestito da principessa, poi raggiunse sua mamma la regina e suo papà il re nella grande sala da pranzo del castello. . iniziò imbarazzata Fiordistella. Poi all'improvviso si ricordò che le bugie sono proprio brutte e tutto d'un fiato raccontò ogni cosa: . La mamma ed il papà si guardarono, un po' arrabbiati perché Fiordistella era uscita senza dire niente, e un po' divertiti. Il papà si schiarì la voce: . Poi sorridendo disse: . strillò felice Fiordistella. E da quel giorno continuò a vedere i suoi nuovi amici, senza però scappare mai più e raccontando sempre la verità a mamma e papà.




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Sogni di carta diBarbara Sanaldi è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo 4.0 Internazionale.

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