domenica 9 maggio 2010

Un mondo a colori

Paolino era triste e arrabbiato. Mamma e papà avevano deciso di cambiare casa e lui, che era un bimbo di 5 anni, aveva dovuto salutare tutti gli amichetti. "Ecco, io sono troppo piccolo - pensava arrabbiato - quello che voglio io non interessa a nessuno, e adesso non vedrò mai più tutti i miei amici"…
La nuova casa era molto bella, in un posto molto carino, ma Paolino si guardava attorno spaesato e pensava "e adesso? Con chi gioco?".
Insomma, quel giorno proprio non aveva voglia di fare nulla, solo un sacco di capricci… "mi avete portato via - mugugnava mentre si guardava attorno nella nuova cameretta - e allora adesso vi faccio vedere…"
Perché Paolino sapeva bene come far arrabbiare mamma e papà, e aveva tutte le intenzioni di far capire che così proprio non gli andava bene: e cominciò con un una serie infinita di capriccetti… "no, quella coperta non mi piace"… "no, le tende io non le voglio"… "dove avete messo il mio peluche" - che poi era quello che lui aveva regalato ad Anna, la sua amica del cuore, ma mamma e papà mica lo sapevano! - e poi ancora "la pappa mangiatela te"… "voglio un gelatooooooo"…. E giù di strilli e pianti inconsolabili.
Mamma e papà non sapevano proprio più cosa fare, quel giorno Paolino sembrava trasformato in una specie di diavoletto urlante… mancavano solo fuoco e fiamme e la trasformazione sarebbe stata completa!
A un certo punto la mamma, ormai stanchissima e strarrabbiata, decise di andare al parco, "magari così si distrae e si calma" disse al papà. E infilato cappotto e scarpe - ad un Paolino imbufalito che continuava ad urlare "NOOOOOOOO" - imboccò la porta trascinandosi dietro il piccolo.
Il parco, che era non lontano da casa, era molto bello. C'erano un sacco di giochi, scivoli, altalene, girello, una vasca di sabbia… insomma, tutto quello che di solito piace ai bambini. Solo che Paolino era ben deciso a non darla vinta alla mamma e si mise in un angolo, sotto una panchina, la faccetta tutta imbronciata… "eh no eh no - ripeteva - io qua non ci voglio stare… io voglio i miei amici…"
La mamma cercò di convincerlo a giocare un po', c'erano tanti altri bimbi e sembrava si stessero divertendo un mondo… "no - urlava Paolino - quelli proprio non mi piacciono. E poi - esclamò all'improvviso, seguendo un'idea che era arrivata come un lampo nella sua testolina - io voglio una palla. La voglio tutta colorata, grande e ben gonfia…" e via con un altro capriccio esplosivo…
Mentre Paolino urlava e si dibatteva, un bimbo piccolo piccolo si era avvicinato incuriosito. Era un bimbo timido, con pochissimi amici, ma che aveva un segreto: quel bimbo, che si chiamava Ettore, era un po' magico. Come tutti i bimbi timidi e impauriti, aveva infatti un'amico speciale, uno gnomo fatato, di nome Lucio, che nessuno poteva vedere ma che quando serviva era pronto ad aiutare.
Ettore guardava quel bimbo urlante e non capiva il perché di quel capriccio infuocato: "ma come - pensava - è qua con la mamma, in questo parco bellissimo, con tutti i giochi del mondo… cosa vuole di più?"…
Lucio lo gnomo, che come tutti gli gnomi era molto intelligente, aveva però capito il problema, e ovviamente pensò di risolverlo a modo suo… disse due paroline nell'orecchio di Ettore e preparò il suo piano…
Ettore ridendo come un pazzo si avvicinò a Paolino: "Ehi - disse trattenendo a fatica le risate - che ti succede? Ma non lo sai che a fare capricci per niente si rischiano guai?"
"Cosa vuoi tu - rispose Paolino, sempre più arrabbiato e deciso a non darla vinta a nessuno, tanto meno a quello strano bimbo che neppure sapeva chi fosse - che ti interessa, sono affari miei… lasciami in pace"…
"Si si, va bene - replicò Ettore - ma ti avviso. In questo parco, se qualcuno fa capricci, c'è una magia che lo punisce… attento sai, che…. potresti diventare tutto blu…"
Detto, fatto! Lucio schioccò le dita e Paolino si ritrovò blu dalla testa ai piedi!
"Mah mah mah…" strillò Paolino… La mamma, un po' preoccupata un po' stupita, non sapeva cosa pensare, ma all'improvviso vide Ettore che le strizzava un occhio e decise di aspettare…
Paolino si guardava le mani, le braccia, le gambe… tutto di un blu intenso, bellissimo… "Cos'è questa roba? - strillò - e adesso che mi succede?"
"Te lo avevo detto - rispose Ettore - a far capricci si rischia molto… e poi lo sai, no, che non è proprio una gran bella cosa…"
"Non voglio essere blu…. Cosa devo fare?" disse Paolino
Ettore finse di pensarci, che in realtà lo sapeva bene, e poi quel bimbo gli era simpatico e aveva deciso che voleva aiutarlo… del resto, pensava, l'amicizia serve proprio a questo, no? Ad aiutare chi non sa come affrontare le cose…
"Ecco, prova a calmarti un po' - disse così Ettore - e magari, chiedi scusa alla mamma…"
"Scusa? - strillò Paolino - E perché? E' lei che mi ha portato qui, io non volevo. Non mi ascoltano mai… e qua non conosco nessuno…"
"Beh, adesso conosci me, no? - rispose Ettore - e magari, che ne sai, ci sono tanti altri bimbi che aspettano solo di conoscerti… dai, pensaci un attimo…"
Paolino, che in fondo lo sapeva che tutto quello strillare aveva poche possibilità di ottenere risultati, decise che era meglio ascoltare quello strano, e in fondo simpatico bambino… non lo conosceva, ma era venuto a dargli un consiglio… forse… forse meritava davvero di essere ascoltato. E così Paolino si avvicinò alla mamma: "scusa, davvero, non volevo… non lo faccio più" disse un po' esitante ma in fondo sincero.
La mamma lo abbracciò forte, e proprio in quel momento Lucio lo gnomo schioccò un'altra volta le dita. E Paolino, ovviamente, tornò normale!
Felicissimo si girò verso Ettore: "ma tu come ti chiami? - chiese - E perché mi hai aiutato?"
"Io sono Ettore - rispose - e ho voglia di avere nuovi amici. Sai, sono un po' timido, ma lo so bene che per risolvere i problemi è sempre meglio essere in tanti…"
Paolino sorrise "Accidenti, mi sa che hai proprio ragione…" e all'improvviso prese una decisione: quel nuovo posto ancora non lo conosceva, ma forse c'erano tanti altri Ettore che lo aspettavano, e con quello strano timido bimbo accanto, chissà, magari le cose sarebbero anche andate bene…
Lucio lo gnomo, nascosto in una tasca di Ettore, sorrideva sotto i baffi - lo sapete, no, che gli gnomi hanno dei baffoni lunghissimi e folti… - ed era così contento che senza accorgersene schioccò ancora una volta le dita… accidenti che gnomo distratto! Tutto il parco giochi diventò improvvisamente rosso… poi giallo… poi violetto… un arcobaleno di colori che Ettore e Paolino guardavano a bocca aperta…. Poi scoppiarono a ridere: "e vuoi vedere che basta trovare un amico - disse tra le risate Paolino - perché tutto il mondo diventi di mille colori?"…. e in fondo, mi sa che un po' di ragione ce l'aveva davvero, Paolino….

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