sabato 13 marzo 2010

Le posate di Lucia

Tanto tanto tempo fa, in un paese lontano, viveva una bimba di nome Lucia. Era una bella e brava bimba, obbediente e carina, ma c'era una cosa che preoccupava la sua mamma: Lucia proprio non voleva mangiare la pappa. La mamma si inventava piatti stuzzicanti e deliziosi, colorati e profumati, ogni giorno diversi, ma Lucia ogni volta storceva il naso e ripeteva "non ho fame, mangio domani".
La mamma era preoccupata e un giorno, quando proprio Lucia non assaggiò neanche un boccone, la mamma si sedette su un grande sasso in giardino, disperata. La mamma piangeva e sospirava e pensava "quella bimba non mangia niente, non so più cosa inventare, ma se continua così finirà con l'ammalarsi"…
A un certo punto, tra un singhiozzo e l'altro, la mamma sentì una vocina: "che ti succede, come mai piangi?". La mamma si guardò in giro, ma non vide nessuno. Allora pensò di aver sognato e riprese a singhiozzare. "Ma perché non mi rispondi? Sei così disperata, mi piacerebbe aiutarti", tornò a farsi sentire la vocetta.
A quel punto la mamma scattò in piedi, spaventata…. Ma chi era che parlava? Guardando con attenzione, vide una grande foglia muoversi. "Ma non c'è vento" pensò la mamma, che guardò con più attenzione. Ed ecco che da sotto la foglia spuntò un gran naso, una lunga barba, e un gran cappello a punta…. Sorpresa delle sorprese, era uno gnometto!!!! "E tu chi sei?" chiese allora la mamma. "Mi chiamo Lino - rispose lo gnometto - e vivo in questo giardino. Ma tu non mi hai risposto…."
La mamma allora raccontò la sua storia, spiegò che era terribilmente preoccupata perché la sua Lucia mangiava poco e niente, e non c'era nulla che sembrava stuzzicarla. "E' una bimba tanto brava - disse - ma sta diventando sempre più magra. Ho paura che finirà con l'ammalarsi…"
Lino lo gnometto si strofinò pensoso la barba. "Aspettami qui, forse ho io la soluzione". E con uno sbuffo improvviso - gli gnometti si sa sono velocissimi! - sparì nel nulla. La mamma tornò a sedersi sul grande sasso, e aspettò e aspettò e aspettò…. Passò un tempo che sembrava infinito, e la mamma stava ormai per tornarsene a casa quand'ecco che un nuovo sbuffo annunciò il ritorno di Lino. "Eccomi qua - disse lo gnometto che in mano reggeva a fatica un grosso e lungo pacchetto - vedrai che adesso ogni tuo problema sparirà". E consegnò il pacchetto alla mamma che, sorpresa, lo aprì: dentro c'erano una forchetta, un cucchiaio e un coltello, i manici finemente intarsiati con farfalle e colibrì. "Queste - spiegò Lino - sono posate speciali, dalle a Lucia, e vedrai".
La mamma tornò a casa in tempo per preparare la cena, apparecchiò la tavola e mise, al posto di Lucia, le nuove posate. Poi chiamò la bimba. "Lucia, vieni, è pronto, questa sera spaghetti al pomodoro…" Lucia arrivò strascicando un po' i piedi, "mamma, sai, non è che ho tanta fame…."
Ma siccome era una brava bambina, si sedette a tavola e provò ad assaggiare. Ed ecco che le posate rivelarono la loro magia. Come Lucia portò uno spaghetto in bocca, scoprì di essere affamatissima, e in un batter d'occhio finì tutta la pasta. Poi chiese alla mamma incredula "ma di secondo mi hai preparato qualcosa?". E la mamma portò carne e verdura, e Lucia sbafò ancora una volta tutto!!! E così, da quel giorno, ogni volta che Lucia si sedeva a tavola e usava le sue posate, mangiava di gusto e con gran appetito, tanto che nel giro di pochi giorni torno forte e allegra come era stata un tempo. La mamma, felicissima, continuò ad usare le posate fino a quando Lucia, ormai grande, si sposò e diventò mamma a sua volta. E a quel punto, tanto per non correre rischi, Lucia regalò quelle magiche posate alla sua bimba!

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