sabato 10 aprile 2010

Storia di Giacomina

Ancora "Donne a perdere"


No che non ti faccio entrare. Stattene fuori, non ci pensare nemmeno. Tanto non ci riesci, non mi convinci. E non ce la farai mai. Ho chiuso tutto. Porte, finestre, perfino il camino. Non sono stupida, non sono pazza. Lo so che vorresti entrare, ma io sono sveglia, e attenta, e forte. Ho visto come mi guardavi, ti ho notato, anche se pensavi che non fosse possibile. Quello sguardo. Me lo so sentito strisciare addosso. Dai capelli fino alla punta dei piedi. E ho capito. Ah si, ho capito tutto. Ma non te lo permetterò. Non posso permettertelo perché non voglio. Questa è casa mia. Questa è la mia vita. Lasciami stare. Stai lontano.
Stai fuori.
Che poi non ho mica capito perché hai scelto proprio me. Cosa ti ho fatto? Cosa ti ho detto?
Faccio la mia vita, lavoro, pulisco, faccio la spesa e cucino. E non sono neanche una gran bellezza. Lo so, sai, che credi. Mi guardo allo specchio.
I capelli che sembrano paglia. Queste gambe grosse che assomigliano a due tronchi vecchi. E gli occhi stanchi. Il naso poi. Non parliamo neanche del naso. Ho imparato a riderci sopra, ma ci sono giorni che mi sembra di avere un canotto in mezzo alla faccia.
Ma quel tuo sguardo… si l’ho capito. Te l’ho detto, non sono una stupida. Li leggo i giornali, la vedo la televisione. Lo so cosa vuol dire quel tuo sguardo e non te lo permetto. Lasciami in pace. Qua non ti voglio, non ti permetterò di entrare. Questa è casa mia, te lo ripeto. Questo è il mio regno, non mi ruberai il mio spazio, i miei segreti, la mia vita.
Che poi mi viene anche da ridere. Ma davvero pensi che sia così stupida? Che non sappia com’è il mondo fuori? La mamma me lo ha spiegato, me lo ha spiegato tante volte. E anche adesso. Si anche adesso. Non mi parla più ma lo vedo che mi dice di stare attenta, di non fidarmi. Di non farti entrare.
Che poi, se entri tu entra il mondo. E io non voglio. Mamma non vuole. Il mondo è sporco, il mondo è cattivo. Li leggo i giornali, la vedo la televisione.
Te l’ho già detto? Si, te l’ho già detto… sono stanca, scusa se mi ripeto. No, perché mi devo scusare? Sei tu che ti devi scusare. Sei tu che vuoi entrare nel mio piccolo regno. Sei tu che devi chiedere scusa, che devi sparire, che devi lasciarmi in pace.
Via, vai via. Lasciami stare. Non puoi entrare.
Nessuno può entrare. Lasciami in pace.

TITOLO IN CRONACA: Veglia il corpo della madre per settimane. Giovane con problemi psichici barricata in casa trovata in fin di vita da un vicino di casa

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